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CNGEI Scout dei Colli Albani

Gli Scout laici del CNGEI ai Castelli Romani

- 22 Aprile

Laboratori Arti e Mestieri

Sulle nuove generazioni se ne sentono di tutti colori: i giovani d’oggi hanno perso ogni abilità manuale, sono sommersi dalla tecnologia, non hanno rispetto per gli anziani, saranno adulti mai cresciuti, non colgono e non conoscono il fascino delle cose, del fatto a mano, del manuale.
Negli ultimi due mesi, i ragazzi e le ragazze del Reparto Brownsea del gruppo scout CNGEI di Albano hanno avuto l’opportunità di partecipare ai laboratori di Arti e Mestieri organizzati in collaborazione con il Comitato di Quartiere e il Centro Anziani di Pavona. Ragazzi dai dodici ai quindici anni hanno osservato e imparato tecniche di lavoro manuali e artigianali tramandate dalle mani esperte dei Più Grandi. Gabriel, il più grande dei ragazzi, mi parla con entusiasmo del laboratorio sulla creazione di cesti di vimini tenuto dal maestro Bruno Gomboli;

Gioele, quattordici anni, mi racconta del corso di saldatura con Nino il fabbro. Sapete come imbottire il sedile di una panca? I ragazzi e e le Ragazze del reparto Brownsea, sì. Dalla pittura alla lavorazione del cuoio, si è cercato di sperimentare di tutto con l’obiettivo di avviare nel proprio quartiere un progetto di inclusione sociale, proposta lanciata con un bando nazionale del CNGEI, l’associazione italiana di scautismo laico. La scelta di coinvolgere il centro anziani ed altri esterni per insegnare ai ragazzi tecniche e conoscenze pratiche sempre meno diffuse tra i giovani viene accolta con calore da tutte le parti coinvolte. Per qualcuno non si tratta di una prima volta: con il comitato di quartiere Pavona 1 il gruppo scout ha già avviato diverse attività, tra cui la manutenzione e l’utilizzo della Casetta delle Associazioni, dove una delle unità del gruppo scout ha la sede.

Franco Spigarelli, un promotore del centro anziani, marito della consigliera Augusta Grassetti, e Pierino d’Ambrogio, vice presidente, mi confidano l’entusiasmo inaspettato di questa prima collaborazione con il nostro gruppo scout, spiegandomi le motivazioni per cui è stato importante e produttivo avviare un progetto del genere: “Tramandare è importante; noi veniamo da famiglie di contadini, di artigiani: ciò che abbiamo insegnato in questi laboratori ai ragazzi per noi era quotidianità, era l’ambiente circostante, era naturale. C’è un fascino nella manualità e negli oggetti che rischiamo di perdere, e sarebbe un peccato.”
Per fortuna, insegnare non è mai una donazione a senso unico; è uno scambio, una condivisione, e le nozioni e le tecniche tramandate ai ragazzi sono ripagate con un entusiasmo e un’attenzione così inaspettati da mettere in discussione le convinzioni dei più grandi.
“Non ci aspettavamo tutta questa pazienza e tutta questa voglia di fare, di provare con le proprie mani; anche loro ci hanno insegnato qualcosa, perchè contrariamente a quanto si è soliti pensare, i giovani sanno insegnarci tantissime cose, non solo come usare il cellulare”, mi confida Franco Spigarelli sorridendo.
La conclusione dell’evento è il laboratorio di cucina, con una grande cena annessa. Quattro chef, quattro squadre di esploratori, quattro portate una più buona dell’altra per un banchetto di quaranta persone. Assisto in qualità di “giornalista” alla preparazione delle portate realizzate dagli chef -che hanno visi conosciuti ad alcuni scout, come Nonna Pina e Nonna Netta, o al centro anziani, come Paolo e Mina- e dai loro giovanissimi aiutanti, e con immenso piacere anche alla cena. Ogni boccone sa di amore ed esperienza misto a curiosità e collaborazione. La bontà dei piatti non è che il riflesso della cooperazione nata due mesi fa che ha lasciato ai ragazzi competenze originali, a volte in via d’estinzione, che non andranno perse. Si conclude così questa prima esperienza di condivisione tra il centro anziani, il comitato di quartiere e gli scout, dalla quale nasceranno sicuramente nuove collaborazioni in futuro.
Galatea