Frammenti di vita
Il sorriso di una ragazza vista per strada e poi mai più.
Una frase di tua madre, un rimprovero o un elogio.
Quel pianto per una perdita.
Quella volta che hai visto tuo figlio ridere.
Quel profumo.
Momenti fermi nella memoria anche se apparentemente identici a tanti altri. Quel momento, esattamente quello, non un secondo prima o dopo. Cristallizato nell’archivio, insieme a tutti gli altri, sotto il nome Frammenti di Vita.
Il 29 Dicembre, in un orario imprecisato del pomeriggio, ho aggiunto un Frammento alla mia collezione. Mani insaponate, parannanza verde d’ordinanza, lavapiatti aggiunto della Cambusa Ubunti e Bisunti. Campo Invernale di Sezione, tre unità più il Clan. Fa freddo, nella sala principale c’è il Branco, non stanno facendo attività. I lupetti sciamano, ridono tra loro. C’è la compagnia, appena rientrata da un escursione. Facce stanche, comunque felici. Qualcuno prende la chitarra, non ci sono adulti a sollecitare un canto. Una voce, poi la seconda, poi tutti insieme. Rover e lupetti, ragazzi e bambini, donne e uomini di domani. Un momento magico che da solo risponde alla domanda “ma chi te lo fa fare?”. Se ci sono, se ci siamo, è per momenti come questo.
Le facce rosse per lo sbalzo di temperatura, qualcuno ballava. Una canzone quasi strillata, a far tremare le mura e far indietreggiare le paure, che tutti insieme ce la facciamo. Grandi e piccoli, ragazze e bambini. Qualche adulto in disparte a godersi la scena, i sorrisi felici.
Le facce rosse per lo sbalzo di temperatura, qualcuno ballava. Una canzone quasi strillata, a far tremare le mura e far indietreggiare le paure, che tutti insieme ce la facciamo. Grandi e piccoli, ragazze e bambini. Qualche adulto in disparte a godersi la scena, i sorrisi felici.
Per qualche minuto è stata gioia pura, limpida. Si poteva toccare. Io c’ero, ho visto. C’è speranza, c’è ancora speranza!
Grazie.
Carlo
Senior